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6 Ottobre 2014

Tre mattine con Annamaria Testa

Comunicazione, Copywriting

scatole matite vintage

Il Festival Internazionale non poteva che svolgersi a Ferrara, una città che ti mette a tuo agio fin da quando scendi dal treno e vai a comperare il biglietto dell’autobus. E il workshop “Ogni incontro, una storia” di Annamaria Testa non poteva che essere la migliore occasione di tornare a sentirmi studentessa universitaria, con l’indubitabile vantaggio della consapevolezza dei quarant’anni (e più).

Per tre mattine, da venerdì a domenica, nell’aula EC2 della facoltà di Economia e Management di via Voltapaletto, ho giocato con la scrittura e condiviso, seduta stante, intuizioni e creazioni, dietro (o davanti?) al nick name che mi era stato richiesto. Non è un caso che il mio fosse aquì & ahora: nonostante la complessità del periodo che sto vivendo, ho chiesto a me stessa di rimanere quanto più concentrata fosse possibile sull’opportunità di godere di uno spazio creativo, sotto la guida sapiente di Annamaria Testa e di lasciare che la scrittura si facesse corpo ed emozione.

Anni fa, quando nemmeno io sapevo che avrei fatto della scrittura una professione, una collega grafica mi aveva sorpreso facendomi trovare sulla scrivania una copia de La parola immaginata di Annamaria Testa. Sulla copertina, un post-it: Per te. Fu una lettura vorace, la stessa che si ripete quando la leggo sulle pagine di Internazionale o su Nuovo e Utile.
Da quest’ultimo weekend, è anche più bello sapere di poterla chiamare per nome e che ha un sorriso pronto e generoso.

Filo conduttore dei tre giorni sono stati l’incontro, le relazioni (simmetriche e complementari), il what if?, le voci e i colori, con la possibilità di indagare le somiglianze, di giocare e barare, di trovare linee creative e granelli di senso, attraverso esercizi di scrittura guidati e produzioni veloci in 7-15 minuti.
Unica regola: sbrigliare il pensiero, spalancare la mente e aprirsi all’universo delle soluzioni.

Pur in un paesaggio mentale fatto di libertà, ognuno si è sentito più o meno rispondente alle prove di scrittura richieste, ma il viaggio dell’immaginazione è stato arricchito dalla condivisione immediata: uno ad uno, abbiamo letto le parole scritte, cercando di dar loro onore con voci squillanti.
Per noi stessi e per gli altri. In un rito collettivo di svelamento di bellezza, di percorsi logici ed emozionali di gran forza, di creatività onesta e imprevedibile.

Dunque, grazie, Annamaria, Ilaria e compagni tutti!

Photo credits: Ferena Lenzi

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